mercoledì 23 dicembre 2015

Oasi di Sant'Alessio: natura a due passi dalla città




Da amante della natura e appassionato di fotografia, non potevo non parlare dell'oasi di Sant'Alessio, che a pochi chilometri da Pavia offre scenari suggestivi anche per i palati più fini. Quindi quale foto (da me scattata) se non quella dei fenicotteri rosa , poteva aprire al meglio questo mio post? All'oasi ne troverete molti, con colori  che spaziano dal rosa più accesso e sgargiante, a quello meno invadente e delicato che quasi definirei sbiadito. Ma ci terrei a procedere con ordine al fine di raccontarvi l'oasi quasi come se il mio post fosse un tour fotografico e non.  L'oasi si trova nel paese di Sant'Alessio con Vialone a pochi chilometri da Pavia, raggiungibile dalla strada Vigentina, ma a patto di avere un navigatore a disposizione in quanto le indicazioni sono poche e non particolarmente precise. Se poi, alla scarsa segnaletica si aggiunge la nebbia che spesso affligge la zona, raggiungere l'oasi senza aiuti per chi non è del posto diventa piuttosto complicato. Ma proprio questa nebbia che in molti altri contesti riterrei spiacevole e malinconica, all'interno dell'oasi crea un'atmosfera molto suggestiva, quasi ovattata, che contribuisce a rendere quasi magica la visita. Arrivati nei pressi dell'oasi consiglio a tutti di alzare lo sguardo verso il campanile che si trova difronte all'ingresso,  dove spesso nidificano grande uccelli migratori. Non vorrei sbagliarmi, ma a quanto ne so da qualche anno a fare da padrona è una famiglia (forse coppia) di aironi. Dopo il primo avvistamento "gratuito" si entra nell'oasi vera e propria. L'ingresso è molto particolare, un castello del 1400, che fa da filtro tra la civiltà e la natura. In una delle camere di passaggio del castello c'è un sorta di biglietteria. Il  prezzo per visitare l'oasi è di 13 euro, cifra che include anche l'iscrizione alla società Pavese di ornitologia. Il sito comunque è molto dettagliato a tal proposito. Voglio però fare una piccola precisazione sul sito internet dell'oasi, che per quanto impeccabile sotto quasi tutti i punti di vista, è però ingannevole riguardo alla descrizione attuale dell'oasi stessa. Un piccolo esempio riguarda il percorso farfalle e colibrì, che per 2 volte su 4 ho trovato quasi completamente in disuso e trasandato, ma di questo ne parlerò dopo. Superata la biglietteria, si percorre la prima parte dell'oasi che già ci proietta nel verde più assoluto. La prima volta che sono stato qui, è stato difficile trattenere l'entusiasmo nel vedere scoiattoli e conigli  passeggiare al mio fianco come se per loro fosse la cosa più naturale del mondo. Seguendo il sentiero incontriamo specifiche aree dedicate a diversi animali. Molte purtroppo non sono in buone condizioni ma quelle "abitate" sembrano messe piuttosto bene, o meglio, riproducono come possono l'ambiente selvaggio, naturale ed incontaminato. I più presenti sono naturalmente gli uccelli, dai fenicotteri agli aironi, dai cigni ai cavalieri d'Italia, ma anche la fauna d'acqua dolce e terrestre non manca. Capita spesso d'incontrare qualche castoro o nutria, e le lontre sono sempre presenti, sia in un'apposita vasca dedicata, che in una tana visibile attraverso una vetrina in quanto situata lungo il percorso. Non mancano trote, lucci, tartarughe ed è presente anche qualche felino: il gatto selvatico (sempre addormentato durante le mie visite) e il bellissimo Ocelot che al contrario è sempre molto attivo. Proprio quest'ultimo mi mette un pò di tristezza in quanto ha degli evidenti atteggiamenti stereotipati, derivati dalla sua posizione di animale in cattività. L'oasi ha numerosi rettili anche di una certa entità come i caimani, camaleonti, iguane e insetti all'interno della area tropicale. Proprio a cavallo tra il percorso esterno e quello tropicale dovrebbero trovarsi le farfalle che vi ho accennato prima. La mia prima visita all'oasi rimane tutt'ora la migliore. La cura per piante e animali era ai massimi livelli, ma purtroppo nelle visite successive la magia non si è ripetuta. Proprio questa parte con le farfalle a vista è quella che ne ha risentito maggiormente. La prima volta mi sono soffermato molto alla ricerca della foto perfetta, e quando credevo di averla scattata, una nuova farfalla si poggiava dolcemente nei paraggi e inevitabilmente dovevo ricominciare tutto da capo. Ora invece di farfalle neanche l'ombra e la zona viene attraversata da molti come una banale area di passaggio; dove prima i fiori spuntavano arroganti dal terreno, adesso rimane solo erba, per di più molto lunga e senza nessuna manutenzione. In realtà l'apparenza deludente nasconde un piccolo grande personaggio dell'oasi stessa: un colibrì dal piumaggio molto particolare. Se non fosse per lui, non mi sarei soffermato neanche un secondo, ma il semplice fatto che svolazzi dolcemente a pochi centimetri dai visitatori è fonte di curiosità ed entusiasmo. Detto questo, a mio avviso l'oasi ha bisogno di una piccola rimodernata, non solo per i visitatori ma soprattutto per gli animali che sicuramente potrebbero beneficiarne. Per me è ancora un posto estremamente valido per passare del tempo soli o in compagnia, magari con qualche amico fotografo con cui condividere un po' di passione, o passeggiare romanticamente con una persona speciale. Io, nonostante un pò di rabbia per il prezzo e le condizioni attuali, ci ritornerò volentieri perché momentaneamente non conosco un altro posto che offre così tanto birdwatching con questa facilità. Detto questo, vi rimando alle foto che posterò a breve nella sezione "fotografie" e al video che caricherò su Youtube (ermanno ceccherini) dove spero a mio modo di farvi fare una visita guidata dell'oasi...  Saluti a tutti.. a presto...

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